La professione dell’Avvocato è profondamente mutata nel corso degli anni.
Al professionista oggi sono richieste capacità aggiuntive, quali l’interazione
con altre professionalità, l’uso delle tecnologie, la capacità di essere attento
ad un mondo che muta continuamente e l’abilità di leggerne letrasformazioni.
Al contempo, ci sono cose che non cambiano e non devono cambiare.
Alcuni pilastri fondamentali della professione forense devono restare immutati,
per garantire la funzione essenziale dell’Avvocato, quella che viene ribadita con
il giuramento solenne:
Consapevole della dignità della professione forense
e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore
e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia
ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento
”(formula di impegno solenne art. 8 l. 247/2012).
L’assistito e la giustizia, dunque, al centro dell’impegno dell’Avvocato.
Pietre miliari dello Studio, quindi, sono:
-
la corretta informazione, che deve mettere in condizione il Cliente di comprendere sempre ciò che sta accadendo della sua questione, i costi presunti, l’esito che ragionevolmente ci si potrà attendere. L’informazione corretta ed adeguata, infatti, è pilastro del rapporto di fiducia tra Avvocato e Cliente.
-
la dignità della professione, che impone l’uso di parole, atteggiamenti, comportamenti che, pur efficaci, non ledano mai il decoro della professione, tanto nei confronti del Cliente, quanto nei confronti delle controparti e dei giudici:
“Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria” (Pietro Calamandrei).
-
la tutela, ossia la cura degli interessi del Cliente; la capacità di individuare la strada giusta tra le tante, a volte, per giungere ad un risultato favorevole, la capacità di accogliere i mali che affliggono chi si affida alle cure di un Avvocato, l’attitudine a perseguire contro ogni difficoltà ed ostacolo il fine perseguito, assicurando al Cliente l’impegno totale e libero da condizionamenti.
-
la competenza, che è non solo la conoscenza degli strumenti giuridici adatti a perseguire lo scopo prefisso, ma anche la capacità di ben usarli, la capacità di abbracciare con la propria persona il caso in esame e condurlo con coscienza alla sua migliore conclusione. La competenza è implementata sempre, con gli aggiornamenti e lo studio.
“Che vuol dire «grande avvocato»? Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile è quell'avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l'udienza con la sua invadente personalità, che non annoia i giudici con la sua prolissità e non li mette in sospetto con la sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico intende per «grande avvocato»”(Pietro Calamandrei)
A ciò si aggiunge la competenza in aree poco conosciute e pur rilevantissime, quali la tutela dei diritti innanzi alle Istituzioni Europee, la contrattualistica internazionale, l’inglese giuridico.
Completa il panorama delle competenze il patrocinio innanzi alle magistrature superiori (Cassazione, Consiglio di Stato), che assicura la tutela e la competenza fino all’ultimo grado di giudizio e l’aggiornamento continuo sui cambiamenti in atto e sulle nuove tecnologie.
Chi si affida allo Studio dell’Avv. Gennaro Iossa, sa che dietro c’è tutto questo.